Benvenuti nel sito
dell'Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano
L’associazione
“Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” è stata
fondata con lo scopo primario di “conservare, incrementare e
valorizzare attraverso ricerche, studi, seminari, pubblicazioni e con
ogni altra opportuna iniziativa, il legame dei tiranesi con la storia e
le tradizioni della città.
Quali eredi della
storia e delle tradizioni cittadine, i promotori intendono anche
contribuire “attraverso l'associazione e nella più ampia possibile
collaborazione, alla programmazione e alla realizzazione delle iniziative
più opportune per celebrare adeguatamente la ricorrenza del quinto
centenario dell'Apparizione della Madonna di Tirano che ricorrerà il 29
settembre del prossimo 2004.”
L’associazione, che
non persegue scopi di lucro né partitici, intende porre la propria azione
al di sopra delle divisioni e delle parti, nel superiore interesse della
comunità.
Museo
Etnografico Tiranese
Sul
lato settentrionale della piazza antistante il santuario, sorge la
settecentesca Casa del Penitenziere (un sacerdote incaricato delle
confessioni con speciali facoltà) la cui facciata è affiancata
da uno slanciato portale trionfale barocco (sec. XVIII).
L'edificio è ora sede del Museo
Etnografico Tiranese nel quale sono ordinate e
studiate le testimonianze della cultura popolare locale.
Santuario della
Madonna di Tirano
Si
tratta del monumento più insigne della provincia dal punto di
vista religioso, storico, artistico e del luogo di maggiore
identificazione collettiva dei Valtellinesi. Eretto
dalla fede popolare dopo l'apparizione della Beata Vergine a Mario
Omodei del 29 settembre 1504 e dalla conseguente devozione, il
tempio "si eleva
vittorioso nella sua prodigalità di bellezza, nella sua
perfezione di ricchezza, nella sua ascesa impavida."Per saperne di più >>
Santa
Perpetua
Uscendo
dal santuario e alzando lo sguardo a destra sul monte, si osserva
l'antica chiesetta di S. Perpetua eretta nel Medioevo (XI Sec.?)
da una piccola comunità di monaci a cui si deve in larga parte
l'organizzazione dell'assetto agrario della zona.
Nell'abside
della chiesa sono stati riportati alla luce e restaurati
importanti affreschi scoperti nel 1987.Si tratta delle più antiche pitture murali della
provincia.